Pubblicato in: Interviste

Domanda all’autore | 1 dicembre 2017

Con immenso ritardo, ecco a voi le domande del 1 dicembre!

Un grazie immenso va sempre a Aven che ci aiuta a collezionare le risposte XD


Teriel Donovan domanda rivolta a TUTTI.

Vi siete mai trovati a dover scrivere una scena che va contro i vostri principi? Le storie nel mio caso nascono spontaneamente ed è qualcosa che capita a molti. Però mentre si scrive, determinate cose possono cambiare, evolversi in modo diverso.
Esempio:
1)Scrittore odia i triangoli però mentre scrive una storia, il protagonista si innamora di due persone e non riesce a scegliere.
2) Scrittore odia i protagonisti che da eroi diventano i cattivoni ma la storia prende quella piega.
Insomma… ho fatto due esempi del cavolo ma servivano a spiegare il concetto. Qualcosa che voi non fareste mai, ma sentite che dovete scriverla

Claudia Colaci: Bella domanda a cui non sarà facile rispondere, però ci saranno situazioni che nel mio libro cambiano forma quando scrivo, cioè io già penso alla scena ma quando la scrivo cambia forma ecco.
Durante il corso di Ice the sapphire eye killer, le due entità si ritroveranno a leggere un libro che porterà alla scoperta delle loro origini diciamo. Horo per una cosa, mentre Ice si ricorderà il motivo per cui adesso è la sua ombra.
Non vado oltre per evitare spoiler…
Spero di averti risposto alla domanda.

Christopher Sabir: All’interno del secondo volume vi è una scena che non mi piace, che non avrei mai voluto inserire, ma che serve a sottolineare la brutalità dei soggetti protagonisti.

Stiamo parlando di una scena di tentato stupro da parte di alcuni rapitori ai danni di una ragazzina.

Il tutto è trattato in maniera molto cruda e a tratti volgare. Ma dato il contesto mi è sembrato inopportuno usare termini edulcorati che avrebbero nuociuto al realismo della narrazione. Per chi temesse per la sorte della ragazza, vi spoilero che non le accadrà nulla di irreparabile perché verrà salvata giusto in tempo da un gruppo di soldati

Alessia: A livello di trama non credo, a livello di concetto sì. I miei personaggi non sono me (tralasciando il discorso: negli scritti lascio sempre qualcosa), quindi non è detto che quello che pensa o fa un mio personaggio sia il mio pensiero vero.

Roberta Pikapikahoshi: Si, a volte mi capita

Ailice Jane Raynor: Beh ad esempio parlo di incesto (padre/figlia) e sono contro però è sempre stata una cosa voluta scriverci sopra

Robin O’Driscoll: Domanda interessante!
Posso dire che, pur considerandomi una persona corretta e leale, ho portato uno dei miei personaggi principali a macchiarsi di un tradimento enorme, senza mai provarne rimorso. Si tratta di una mossa davvero becera: però, in quel momento era veramente l’unico piano che potesse attuare per assicurare un futuro alla sua famiglia. Un classico esempio di “il fine giustifica i mezzi”. Nella vita detesto chi la pensa a questo modo, ma in quell’universo narrativo difenderò sempre la scelta del mio personaggio, perché aveva una coerenza con il suo percorso e l’evoluzione della sua storia.

Irene Sartori: Spesso vado contro i miei principi, quasi appositamente, proprio perché non amo che ci sia troppo di me nei miei scritti. I miei personaggi ovviamente e purtroppo hanno qualcosa di me quindi anche le loro azioni a volte rispecchierebbero le mie ma spesso no. Esempio Magett, nonostante io sia e pure lui per certi versi una persona abbastanza corretta, farà cose non proprio deliziose per vendetta. Cose che a me verrebbero magari in mente in un attimo di rabbia ma che non farei mai ovviamente. Ecco, piccolo spoiler

Valentina Pangallo: I miei personaggi fanno spesso cose che io non farei. Nell’ultimo capitolo che ho pubblicato, ad esempio, un padre prende la figlia a calci in testa. Credo che sia impossibile rimanere sempre fedeli a se stessi se si vuole creare un prodotto credibile. Alcune scene “dure” e “sbagliate” sono fondamentali nel mio fantasy per la psicologia di alcuni personaggi, ma naturalmente io disapprovo certi comportamenti.

Lara D’amore: Detesto le persone morbose e asfissianti, i rapporti malati e violenti. Eppure, scrivo delle thorki molto dark e ho scritto un prologo AU su Killing Stalking dove mi inabisso in queste mentalità malate, rischiando anche di attirare le antipatie di chi, leggendo senza aver ben visto gli avvertimenti, potrebbe travisare e pensare che siano mie convinzioni. Questo perché sono curiosa, voglio sperimentare e a volte il mio voler sfogare la negatività del momento che vivo mi spinge a cercare il lato oscuro della scrittura.


Alessia domanda rivolta a tutti.

Postate qua sotto la storia che vorreste far leggere in questo momento u.u

Aven90: Il mio blog senza distinzioni

Alice Jane Raynor: Danzatori dell’oscurità

Claudia Colaci: Lord Hyuma e l’armata delle tenebre, Incantevole, Varaldien

Christopher Sabir: Energia rossa, Ice “The sapphire eye killer”

Jane Redcoat: La gilda degli avari

Irene Sartori: L’undicesimo re


Alice Songini domanda

Buona giornata tutti  😊
Per la 
#domanda_all_autore, mi piacerebbe sapere che tipo di biscotto e perché, assocereste ad un vostro personaggio. 
Sarebbe anche carino vedere (con il tasto rispondi) se qualche vostro lettore concorda oppure no

Jane Redcoat: Che domanda carina!  😀

Dunque … a Victor sicuramente un biscotto al cioccolato fondente di quelli duri fuori ma con un ripieno dolce e morbido dentro (❤).

Jane Alexandra sicuramente un biscotto alla cannella, li mangia e li prepara praticamente sempre, quindi credo non potrei pensarla diversamente 😁 😁

Lysander invece … non lo so. Sicuramente un qualche tipo di biscotto tipicamente inglese di cui non conosco l’esistenza, magari aromatizzato con un qualche tipo di liquore (sempre inglese ovviamente) o alla rosa. Kira, tu che dici?

Alice Songini: Per quanto riguarda Atlad di Alessia: Stein è sicuramente una macina (difficile da smettere di mangiare ma solidi e inzupposi); Eoin e sua sorella sono gli abbracci (stanno bene insieme seppur diversi, ma se inzuppati diventano fragili)

Teriel Donovan: Aidan: biscotto al cioccolato super piccante. Non perché sia un vampiro, ma perché caratterialmente è sfrontato, energico, sarcastico, ironico, in una parola: irresistibile.

Divya: un biscotto analogo ma dal retrogusto speziato, in un onore delle sue origini e dal carattere indomito.

Duncan e Joy sono un’unica anima. Un biscotto ricolmo di crema al limone. Dolcissimo ma agro al tempo stesso come le difficoltà a cui andranno incontro.

Steve: povero Steve, un biscottino di quelli colmi di mela. Insomma… un tenerone.

E qua mi fermo. ^^”’

Aven90: Ciao! Allora, il mio uomo ape lo assocerei a un cantuccino, perché sono i miei biscotti favoriti

Claudia Colaci: La mia Horo alle pan di stelle, per via dei suoi cappelli scuri  😂

Alice Jane Raynor: È tutto il giorno che cerco di immaginare Edwin biscotto ma immagino che non esista il suo biscotto xD

Alessia: Una gocciola al cioccolato fondente. Amarissima anche se a volte senti del dolce dietro. Molto in fondo.

Valentina Pangallo: Uhm… Credo che Nori sia un biscotto al burro: piace a tutti! Eric é un grisbi. Sembra semplice e duro, ma se lo mordi…

Irene Sartori: Mmh… direi che Magett sarebbe un biscotto al miele, un miele lievemente amarognolo tipo il castagno.


Giulia Previtali domanda a Aven90 quale sarebbe il colore preferito di Giangiorgio?

Aven90: il giallo e il nero


Andrew Aven domanda

Stravaganti eh XD
Teriel Donovan, ti piacciono le forbici?
Teriel Donovan: Sì XDD

Alice Jane Raynor, qual è il tuo passaggio a livello preferito?
Alice Jane Raynor: Perché avere un passaggio a livello preferito quando puoi essere un passaggio a livello? (mi dica quanti punti exp per far evolvere il pokèmon?)

Alessia, hai mai sognato di diventare un tostapane?
Alessia
: Tostapane no, Wario sì (e sono seria).

Giulia Previtali, perché il bianco si sente pallido?
Giulia Previtali: domanda che cade a pennello con quello che sto scrivendo :’)

Perché ormai lo legano più alla concezione di “malato” più che puro. Si sente così ormai, come se quella concezione fosse diventata la sua unica identità


Teriel Donovan domanda

Un paio di anni fa, non ricordo quando, vi era un programma dove autori, per lo più di sceneggiature, sia chiaro, competevano fra loro. Un po’ come Bake Off per intenderci. Se dovesse ripresentarsi, naturalmente per scrittori, partecipereste?

Claudia Colaci: Magari 😍

Christopher Sabir: Mi piacerebbe ma non so se sarei adatto a scrivere sceneggiature.
Son troppo prolisso 😂

  • Teriel Donovan: Infatti in questo caso sarebbe per autori   creo che sia meglio che chiarisca

Alessia: No. Troppo basati sullo spettacolo e non sulle vere abilità della persona, troppo facile rovinarsi un possibile futuro solo perché qualcuno ha deciso di sua iniziativa che tagliando un’intervista in un certo modo era più divertente e spettacolare. Dopo certi fatti accaduti in programmi come Italian’s got talent e simili, io rifiuterei.

Aven90: Ah sì! Masterpiece mi ricordo che si chiamava! Comunque no, non parteciperei perché si snaturerebbe il messaggio che voglio mandare

Roe Pikapikahoshi: Credo di no

Alice Jane Raynor: Seguo poco la televisione ma in genere direi no. Mi sembrano molto “di apparenza” e io sono davvero poco brava a presentarmi come persona (parlo poco, molto riservata, mi faccio i fatti miei). In cose del genere credo che me ne starei in disparte a guardare e interverrei pochissimo (con super imbarazzo).


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Autore:

Classe 1989. Sono laureata in Comunicazione e Didattica dell'Arte, con specializzazione in Turismo e un master in editoria. Ho sempre amato le storie: leggerle, crearle e aiutare gli altri a raccontare le proprie. Non potrei immaginare la mia vita senza.

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